ADD: AGCOM faccia chiarezza sulla situazione per dare nuova linfa al WiMAX italiano
Non poteva essere altrimenti. L’Associazione Anti Digital Divide, da sempre in prima linea nella lotta al divario digitale, ha analizzato la situazione attuale del WiMAX italiano ed ha mosso pesanti critiche sulla gestione statale delle licenze e sul ruolo degli operatori assegnatari delle stesse.
La nota rilasciata da ADD, infatti, sottolinea come “la logica di assegnazione delle licenze WiMAX abbia sicuramente fatto si che le società avessero meno budget per tecnici e operativi con il risultato, in alcuni casi, di affossare una tecnologia che avrebbe potuto competere con altre già possedute”.
Una strategia esclusivamente business-oriented quella scelta dallo Stato che ha approfittato della situazione per fare “cassa istantanea” (con oltre 130 milioni di euro guadagnati dall’asta) senza tener conto di una maggiore selezione dei contendenti per ottenere benefici, anche economici, a lungo termine. Non solo non è stato fatto alcun investimento pubblico sulla banda larga del Paese ma si è scelto di mutilare in origine il WiMAX che poteva rappresentare una soluzione innovativa ed immediata.
In questo senso, si legge, “La non esclusione degli operatori di telefonia mobile sul WIMAX di sicuro non è stata una scelta lungimirante.”
Nella sua analisi il Comitato ADD ha evidenziato quanto poco sia stato fatto (tranne qualche eccezione, ndr) per l’annullamento del digital divide nazionale. Ha richiesto, pertanto, espressamente all’Autorità Garante (AGCOM) di fare chiarezza sulla situazione ed, eventualmente, ritirare le licenze, così come previsto dal contratto, a chi non avesse svolto gli obblighi imposti.
Sottolineare le eccezioni in questo caso è molto importante per non rischiare di fare di tutta l’erba un fascio. Tra gli assegnatari delle licenze, infatti, ci sono anche esempi positivi di operatori che hanno rispettato gli obblighi o che lo faranno a breve (i termini della licenza in realtà non sono ancora scaduti). Soggetti che hanno dimostrato il loro impegno sui territori di competenza, nonostante la crisi economica e la quasi totale mancanza di supporto statale (salvo i minimi incentivi governativi di qualche mese fa).
Sembra, altresì, improponibile la nuova assegnazione delle licenze WiMAX, proposta da ADD, in via gratuita a nuovi operatori anche se con termini e vincoli più stringenti. Tutti gli operatori attualmente attivi, ed in regola con gli obblighi ministeriali, si ritroverebbero penalizzati dall’esborso milionario della licenza in un mercato sbilanciato a favore dei nuovi. Si dovrebbe pensare alla restituzione di quanto pagato anche da questi ultimi e probabilmente le cose andrebbero meglio per loro e, di conseguenza, per gli italiani.
Una cosa è certa, in pieno accordo con il foglio di Anti Digital Divide: per il bene del Paese è obbligatoria una “sterzata vigorosa” sul WiMAX prendendo spunto dagli errori passati per fare meglio per il futuro. In questo direzione anche auspicare ad una “governance etica e forte” è necessario più che mai.
Chiudiamo riportando le ultime righe della nota rilasciata dal Comitato Anti Digital Divide che sottolineano alcuni aspetti molto importanti:
“… Vogliamo sottolineare che non è più tempo di accettare ricatti di tipo economico/occupazionale, di favorire i semi monopoli oppure i cartelli.
Siamo in ritardo se c’è qualcuno che ci aspetta!
La globalizzazione ovviamente non aspetta nessuno e l’innovazione ha bisogno di una base sulla quale svilupparsi (nonché di una Economia che può anche essere trainante)! …”
ciao,
(termini della licenza in realtà non sono ancora scaduti…)
appunto per questo…
sono passati oltre 30 mesi dall’assegnazione, vedi documenti di AGCOM.
cmq qualcuno ha fatto e altri no.
il compito del’autorità è verificare!
(si nota anche dalla vostra mappatura)
poi, la rimozione della licenza c’è nel contratto. “use it or lose it!
e sull’assegnazione gratis… beh siamo per portare banda.. ed il gratis è un buon incentivo di sicuro!
non è detto che il nostro punto di vista sia il migliore, ma di sicuro, non avendo interessi economici in ballo, abbiamo chiaro in mente una visione sociale che nessuno ha mai provato prima.
complimenti per il sito..
i 30 mesi vanno contati dall’assegnazione effettiva delle licenze, cioè giugno 2008 e non febbraio, mese in cui si è chiusa la gara
cmq sia…
giugno 2008 + 30 mesi fa novembre/2010 o il mio excel sbaglia..
;))
ma vediamo quando si muoveranno a fare i controlli…
(aka la fittra coltre di nebbia)
Se volete la mia opinione: mal comune mezzo gaudio!
Cioè siccome quasi nessuno ha raggiunto il minimo imposto per legge alla fine non verrà tolto nulla a nessuno; tanto per portare un esempio
nelle Marche forse iniziano adesso (a fine termini di legge) ma siccome fino ad ora ho visto solo annunci, faccio come San Tommaso: finchè non vedo non credo!
Per quanto rigurda il più grande operatore WiMax con licenze per tutta Italia bla bla bla bla che a suo tempo fece anche una acordo con big T. per usare anche le licenze
dell’ex monopolista, la copertura credo sia ferma da 2 anni e mi sono fatto l’opinione che probbilmente verrà assorbita da questultimo e le frequenze
forse usate in WholeSale per compensare l’enorme carenza di infrastruttura in fibra che non c’è sul territorio o non so per quale altra divoleria, insomma per noi utenti finali nulla di buono è probaile che il canone
per la fantomatica manutenzione della linea c’è lo faranno pagare anche sul wirless…. cmq sono tutte opinioni personali e spero per primo di sbagliarmi
Quando scadranno i termini di sicuro nessuono toglierà le licenze wimax, sicuramente pagheranno per prorogarle. L’ipotesi di restituire i soldi non è percorribile, lo stato non rinuncerà a quei soldi, purtroppo la scelta sbagliata è stata fatta quando si è deciso per le aste e ho paura che il wimax in questa maniera sia destinato ad un roulo marginale.
un ruolo marginale? piu di quello attuale, difficile.