NGI e Alvarion, insieme per la lotta al digital divide del Nord Italia
NGI, azienda controllata da BT Italia, mette a segno un colpo importante per lo sviluppo della propria rete WiMax stringendo ancora di più la partnership con l’israeliana Alvarion. Nuovi investimenti, sul WiMax non licenziato per lo sviluppo di una rete che, almeno sulla carta, dovrebbe interessare gran parte dell’Italia Settentrionale (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Piemonte per una superficie totale di circa 100.000 kmq). Un progetto imponente che punta alla copertura di molte aree rurali anche in zone finora non raggiunte dai tradizionali servizi di ADSL.
In modo flessibile e innovativo grazie alle nuove potenti antenne della famiglia BreezeMax Extreme di Alvarion. Una rete con quasi tutte le estreme potenzialità intrinseche in questa tecnologia.
Il quasi è d’obbligo, però.
NGI infatti sta sviluppando la propria infrastruttura sulla frequenza libera di 5,4 Ghz. In passato, in altri casi, abbiamo avuto modo di vedere che questo tipo di soluzione limita di parecchio, e sotto aspetti assolutamente rilevanti, le caratteristiche delle tecnologie wireless. Usare frequenze libere è un handicap rispetto al WiMax sviluppato su frequenze dedicate (nel caso specifico blindate) e con licenza statale.
Frequenze libere significa che tutti possono usarle. Ne deriva un rischio di saturazione dello spettro e quindi di disservizi agli utenti. È un problema soprattutto per chi vuole fare del WiMax un uso professionale e per le applicazioni di importanza critica (per esempio della pubblica amministrazioni). Scenari per i quali è più ovvia la scelta di servizi con frequenze licenziate.
Nulla da togliere all’ottimo lavoro ed al grande progetto di copertura di NGI, portato avanti in questi anni, ma viene ancora più difficile valutare i benefici di un abbonamento in tutte quelle zone dove, sempre più velocemente, si stanno sviluppando le reti ed i servizi di operatori e relativi provider associati “con regolare licenza” come, ad esempio, Retelit, Aria, Linkem, FreeMax, SeprioCom e NordExt
Questi ultimi, infatti, hanno la possibilità di garantire, almeno in teoria, maggiori performance, velocità, e stabilità con standard di sicurezza elevati ed in modo assolutamente veloce e conveniente. Ed in questo caso la grande differenza la fa proprio la tanto discussa licenza.
Anche sotto l’aspetto economico, infine, nasce più di una perplessità.
Il prezzo degli abbonamenti ad una prima analisi risulta essere molto simile a quello proposto dagli operatori licenziati – a seconda dei pacchetti scelti dai singoli utenti sia privati sia business. Una situazione di equità che non coincide però se rapportata ai milioni di euro di investimento iniziale sostenuti dalle aziende che si sono aggiudicate all’asta le frequenze del WiMax italiano.
Peccato che la notizia aumenti la disinformazione. NGI NON sta implementanto una rete WiMax, è una rete a tecnologia Hiperlan su frequenze libere non licenziate.
E’ una precisazione essenziale: non bisogna mescolare pere con mele a meno che l’obiettivo sia la macedonia!
Che poi tutte e due le reti con relative tecnologie possano arrivare allo stesso obiettivo, questo è scontato.
Sta di fatto, che a più di due anni dall’assegnazione delle licenze, il WiMax per ora è estremamente asmatico e gracile come diffusione, copertura.
Hiperlan, seppure con gli inconvenienti potenziali descritti nell’articolo, ha fatto vedere cose CONCRETE almeno nell’Italia settentrionale, ha un piano di diffusione consultabile, non mi risulta nulla di analogo per i tre licenziatari che coprono sulla carta tutto il territorio.
Non sono pagato, azionista di NGI, come ultima precisazione
A me sembra ben precisato nell’articolo che il WiMAX di NGI è su frequenze libere!
Verificando la mappa delle bts di NGI, risultano attive anche alcune bts in tecnologia WiMax…deduco quindi, che anche NGI stia implementando una rete WiMAX e non solo Hyperlan
Ngi sta affiancando alla tecnologia Hyperlan il wimax su frequenze libere, se leggete sul loro forum potete capire i benefici che la loro rete avra nell’utilizzare celle in Wimax, non sfrutteranno il pieno potenziale del wimax sui 3,5 ghz ma comunque credo che Ngi stia giocando una carta vincente, creando una sua rete indipendente e usando nella maniera più conveniente tutte le possibilità. Sicuramente sarà da traino per il Wimax in Italia.
Tecnologia WiMax non è sinonimo di frequenza WiMax. NGI Utilizza, come da comunicato la Tecnologia Alvarion Extreme che, a detta di Alvarion è tecnologia WiMax (modulazione OFDM e protocollo 802.16?) ma applicata a frequenze 5.4GHz denominate HyperLAN.
NGI non è operatore licenziatario di frequenze WiMax ma opera in HyperLAN e quindi la copertura non ha nulla a che fare con il WiMax.
La confusione accennata da Brubo sta proprio qui: si spaccia per rete WiMax ciò che WiMax non è!!
Il WiMax su frequenze libere non esiste.
Cmq per informazione, NGI non è certo il primo in italia che fa una cosa del genere anche un operatore sardo fece la stessa cosa durante il periodo dell’assegnazione delle frequenze WiMAX
@brubo: Informati prima di sparare…..