Anche la Sicilia nella classifica pubblicata dal “Sole 24 Ore” sull’impiego della tecnologia WiMax per superare il digital divide
La tecnologia WiMax (connessione veloce senza fili) diventa low cost e sbarca in Sicilia per superare il divario tecnologico-infrastrutturale. Da un’inchiesta del “Sole 24 Ore” pubblicata il 9 marzo scorso – che ha messo a confronto capacità tecniche e offerte degli operatori italiani di WiMax – emerge che Mandarin Spa, l’operatore di telecomunicazioni che si è aggiudicato uno dei tre diritti d’uso di frequenze WiMax per la regione, ha messo in campo il maggior numero di opzioni, diversificate per famiglie, piccole imprese e utenza business, con un rapporto costi/velocità di connessione competitivo a livello nazionale e unico in Sicilia.
In questo modo Mandarin rispetta gli impegni per ridurre il gap tecnologico-infrastrutturale nell’isola e rientra nei parametri del Piano E-Gov 2012 del ministero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione, che prevede la diffusione dei servizi di rete, l’accessibilità e la trasparenza della pubblica amministrazione per ridurre l’esclusione di intere comunità che abitano nelle aree più disagiate, dove non è ancora possibile accedere ad internet ad alta velocità. L’impegno istituzionale di Mandarin, infatti, è il superamento del digital divide in Sicilia, dovuto a barriere di tipo geografico e culturale, che limitano l’attività imprenditoriale e rallentano l’erogazione di servizi da parte delle pubbliche amministrazioni, oltre che la sicurezza nella trasmissione dei dati.
Secondo i dati forniti dal ministero delle Comunicazioni e pubblicati dal “Sole 24 Ore”, 4,2 milioni di italiani, pari al 7,5% della popolazione, non hanno accesso alla banda larga e si concentrano in 2.556 comuni, il 32% degli oltre ottomila municipi italiani. Per oltre quattro milioni di persone, oggi, la tecnologia WiMax rappresenta l’unica possibilità per usufruire della banda larga in aree in cui i tradizionali operatori di telecomunicazioni non trovano conveniente effettuare gli interventi infrastrutturali di scavo, posa delle reti e installazione delle centraline.
In allegato tabella comparativa del Sole 24 Ore, Pubblicata il 9 Marzo tabella-sole-24-ore
Molte regioni italiane sono in ritardo nell’impiego della tecnologia WiMax, che in Sicilia, grazie a Mandarin, è stata già adottata da Enti pubblici, come il comune di Messina che sta dotando il territorio della copertura Wimax; Enti istituzionali, come l’osservatorio astrofisico di Catania, che sta effettuando un monitoraggio di polveri in sospensione; ma anche da privati. Una delle ultime applicazioni del Wimax, riguarda la fase cantieristica delle grandi opere. Per la prima volta un cantiere, quello del nuovo ospedale San Marco di Librino, è stato attrezzato con una connettività di tipo professionale e un servizio voce completo, dalla linea al centralino IP.
«Il quotidiano di Confindustria – osserva l’amministratore delegato di Mandarin Vincenzo De Caro – ci ha dato atto dell’enorme sforzo compiuto in un anno, da quando ci siamo aggiudicati la licenza, per assolvere all’impegno preso con il Governo, che ha chiesto di imprimere una forte accelerazione allo sviluppo e alla modernizzazione della regione. Stiamo partendo dalle aree meno servite dalle attuali infrastrutture a banda larga e continueremo ad attenzionare le aree rurali e sub-urbane, quelle che i tradizionali sistemi di connettività tagliano fuori dalle “autostrade della comunicazione” perché considerate antieconomiche. La nostra mission, infatti, è la copertura di tutte le zone in condizione di divario digitale, al fine di fornire un apporto concreto e un vantaggio competitivo globale all’intero territorio».
Il “Sole 24 Ore”, nella sua indagine, evidenzia infine che l’offerta economica del WiMax è fortemente competitiva rispetto ad Adsl e Umts, senza contare i vantaggi in termini di qualità del segnale, che si propaga per diversi chilometri ed ha una stabilità di gran lunga superiore a quella delle reti tradizionali.
Dalla tabella pubblicata dal sole 24 ore emerge un dato veramente drammatico. Questi signori hanno speso 136.337.000 di euro per arrivare a coprire dopo 14 mesi una zona così ridicola?
Vergognoso, deludente e preoccupante per tutti quelli che credevano in questa nuova tecnologia come soluzione al problema del digital divide.
Digital Divisi erano e lo rimarrano ancora per molto tempo.
In realta’ l’ammontare investito dall’associazione di Tourist Ferry Boat / Medianet / Temix, e’ di soli 5M€ (136M€ e’ il totale raccolto su tutte le licenze assegnate per il territorio Italiano). Quello che forse manca in Italia sono investimenti in R&D sul WiMAX, anche se presto si vedranno delle belle novita’ da un’azienda che sta investendo sullo sviluppo di apparati specifici per risolvere i molti problemi delle aree rurali non coperte dal cavo.
è chiaro che yankee vende frutta e verdura
@ RC
Grazie del chiarimento!!!!!!
basterebbe che tu e Davide (che non sò cosa vende…..fumo forse) leggeste l’articolo del sole 24 ore , alla quale io mi riferisco, per capire che parlavo in senso generico e non specifico di Mandarin.
Carissimi amici, qualcuno mi può brevissimamente spiegare, essendo io digiuno di nozioni tecniche, se le prestazioni del servizio broadband via satellite (offerto ad esempio da Tooway, ma solo per fare un esempio, senza voler chiamare in causa l’azienda) possono essere considerate all’altezza di quelle normalmente garantite dalla tecnologia WiMAX?
Quello che in realtà sto cercando di sapere è se quel tipo di servizio è realmente una minaccia allo sviluppo del business WiMAX oppure no (come a me sembrerebbe, analizzando la latency, la velocità in download ed upload e la variabilità delle prestazioni in base alle condizioni meteo)..
Grazie a tutti e buona giornata.
Stefano
@yankee
l’articolo l’ho letto e anche molto attentamente. così come ho letto tutti i commenti alla tariffe di Aria pubblicate su questo blog.
Quello che non riesco a capire e come mai tutti ci sentiamo nelle condizioni di esprimere giudizi forti come hai tu yankee rispetto alla velocità di copertura del territorio da parte degli operatori.
Ma secondo voi gente come Aria che ha speso 48 mil di euro di licenza o come nello specifico Mandarin in Sicilia che ne ha spesi 5 mil, non hanno fretta di rientrare dei propri investimenti?!?!?!!?!??!?!
Pensate che questa gente tardi con lo sviluppo della propria copertura per fare un dispetto a qualcuno?????
Chi ci dà l’autorità e le competenze per definire “ridicolo” l’operato di una azienda che sta spendendo soldi, energie e risorse per portare banda larga anche nelle zone più disagiate?
Qualcuno di voi ha mai pensato che forse questo ritardo non dipende solo dagli operatori ma magari anche da altre cause?????
armatevi e partite, come al solito, tipico degli italiani.
Sono pienamente daccordo con te.
@Davide
L’autorità me la prendo da solo visto che sono un professionista del settore, conosco il bando per l’assegnazione del wimax, ho partecipato all’asta che si è svolta lo scorso anno a Roma, faccio il consulente da 5 anni e conosco tutto sul Wimax quindi rispondo a chiunque dica delle sciocchezze come te.
Se ti avessi letto il bando ti saresti accorto che il nel bando, lo trovi qui http://www2.agcom.it/provv/d_209_07_CONS/d_209_07_CONS.htm, al punto 3.2 art.40 l’autorità ha fissato in 30 mesi dall’assegnazione delle frequenze il tempo massimo per la copertura dei comuni privi di copertura 3g.
Invece di mettere il peperoncino lel sedere di questa gente si continua con questi atteggiamenti da Italiano Fesso a fare il loro gioco.
Complimenti per il tuo contributo al Digital Divide!!
Perchè non di dici tu quali possono essere le cause per questi ritardi?
@Stefano
a volte non capisco da quale parte stai!
@Yankee
La questione è che effettivamente quello che ha detto Davide è giusto, riguardo al fatto che ci vuole cmq del tempo per far partire una rete WiMAX, ecco tutto.
@Wimaxxo
Che fai censuri i miei interventi adesso?
@Yankee
Mi spiace ma forse le nuove impostazioni che ho apportato al sito hanno automaticamente messo in coda di spam i tuoi messaggi, e saranno stati cancellati in automatico.
Sto mettendo ora a posto le cose. Riposta i tuoi interventi.
Ieri ho scritto 2 interventi che non hai pubblicato.
Mi spiace ma forse le nuove impostazioni che ho apportato al sito hanno automaticamente messo in coda di spam i tuoi messaggi, e saranno stati cancellati in automatico.
Sto mettendo ora a posto le cose. Riposta i tuoi interventi.
@yankee
“al punto 3.2 art.40 l’autorità ha fissato in 30 mesi dall’assegnazione delle frequenze il tempo massimo per la copertura dei comuni privi di copertura 3g.”…..
quindi, secondo te, l’articolo 40 dice che ogni operatore titolare di licenza abbia l’obbligo di coprire tutti i comuni del suo territorio di pertinenza, non coperti da 3g, entro 30 mesi?
copio e incollo per rapidità di lettura:
40. L’Autorità ritiene di stabilire quindi un sistema flessibile basato sul raggiungimento di un numero certo di aree comunali da coprire entro 30 mesi dal conseguimento del diritto d’uso. I territori comunali di ciascuna provincia inclusa nell’area di estensione geografica pertinente sono suddivisi in tre elenchi sulla base della popolazione residente e della presenza, in ciascuna area della copertura radiomobile di terza generazione (3G). Agli impianti BWA realizzati nei comuni presenti in ciascuno dei tre elenchi è assegnato il punteggio indicato nella tabella seguente:
a. comuni con popolazione minore di 15.000 abitanti che risultano privi di copertura 3G: 15 punti per impianto, fino ad un massimo di 15 punti a comune;
b. comuni con popolazione maggiore di 15.000 abitanti che risultano privi di copertura 3G: 10 punti ad impianto, fino ad un massimo di 20 punti a comune;
c. rimanenti comuni: 5 punti ad impianto, fino ad un massimo di 30 punti a comune.
Il singolo aggiudicatario, nella istallazione della propria rete, dovrà assicurare, per ogni provincia di ciascuna area di estensione geografica pertinente ed entro 30 mesi dal rilascio del relativo diritto d’uso, il raggiungimento di almeno 60 punti, ottenuti scegliendo autonomamente i comuni da coprire e sommando il punteggio relativo a ciascun impianto BWA realizzato in ciascun comune, individuato sulla base dell’appartenenza ad uno dei tre elenchi. L’impianto si intende realizzato mediante l’installazione e la messa in servizio di una Central Station per la fornitura dei servizi di accesso BWA al pubblico, utilizzando le frequenze assegnate. L’aggiudicatario dovrà specificare il proprio piano di copertura prima del rilascio del diritto d’uso. Al fine di seguire l’evoluzione di mercato e gli eventuali sviluppi locali di tipo industriale o demografico, l’aggiudicatario potrà, successivamente e su propria richiesta, modificare il piano, previa notifica al Ministero delle comunicazioni, nel rispetto degli obblighi previsti.
Spero (per te) che la licenza tu non te la sia aggiudicata!
e visto che hai partecipato all’asta saprai certamente che di mesi ne son passati 11 ( 12 a fine marzo) e non 14 dal rilascio della licenza……
Eccallà!!
mi correggo, i 30 mesi scadono a dicembre 2010……..so tutto del wimax…rotfl!!!!
@ so tutto del Wimax
Bravo si… ma a fare il copia e incolla !!!
Peccato che non ci hai capito nulla!!
Rispondi alle domande invece di incollare
Quali sono questi altri fattori causa del ritardo ???
@ Divital Divisi d’Italia
UDITE UDITE DIVITAL DIVISI IN POCHISSIMI MESI IL VOSTRO INCUBO SARA’ FINITO GRAZIE ALLA COPERTURA IMMINENTE DA PARTE DEGLI OPERATORI CHE SI SONO AGGIUDICATI LE FREQUENZE WIMAX, ARIA, LINKEM, RETELIT ECC.
QUINDI NON LAMENTATEVI, NON POSTATE, INSOMMA ASPETTATE FERMI E BUONI……. parola di Davide
@Wimaxxo
Che ci vuole del tempo sono d’accordo anche io, ma non ti sempra che 12 mesi per attivare pochissimi clienti in pochissimi comuni sparsi tra Umbria, Puglia, Lombardia, Trentino e Sicilia, siano realmente cosa ridicola soprattutto da chi dichiara capitali assirdi, piano industriale faraonico, 1200 dipendenti e 400 stazioni da attivare?
Avrò insiem ad altri la libertà di incazzarmi con questi buffoni che si riempiono la bocca e non fanno nulla oppure devo fare come sò tutto del wimax-davide, che non ha ancora risposto alla mia domanda!
mmm Davide lo conosco, so che centra con il WiMAX e ci lavora, quindi qualcosa di più di sicuro sa. Cmq tu parli di ritardi, ma da quello che leggo qui sul blog e sul forum, ci sono diversi utenti che già navigano con Aria con ottime prestazioni, non penso che Aria li abbia assunti per far buona pubblicità.
allora ti faccio un disegnino……
io vivo in Sicilia. Una delle zone più disastrate da un punto di vista di DD è la provincia di Messina. Tipicamente il territorio della provincia è costituito da vallate. Ora, se un operatore si posiziona all’interno di queste vallate e accende 4 BTS in 4 comuni limitrofi con una popolazione al di sotto dei 15000 abitanti si porta a casa 60 punti. Quindi dal punto di vista del bando ha assolto al suo dovere raggiungendo il punteggio prefissato ma dal punto di vista della risoluzione del digital divide è una goccia nel mare. Ovviamente, è molto chiaro, il bando non dice che l’operatore ha l’obbligo di coprire tutte le zone senza 3g ma solo quella parte che gli consente di arrivare ai 60 punti. Non ci sono altre interpretazioni.
Evito di proseguire con i toni polemici che stai usando tu in quanto rispettoso del blog che mi ospita e del tutto inutili per gli utenti che utilizzano questo sito per risolvere i loro problemi di connettività.
ps. l’italiano non è un’opinione!
@Davide
Che prima dici a Yankee che vende frutta e verdura e poi dici che lui usa toni polemici?
Invece di fare polemiche cercate di essere utili alla causa
Capisco la frustrazione di chi è senza adsl, e sul territorio siciliano suppongo ci siano molte zone abbandonate…però sarei felice se la copertura di questi operatori wimax raggiungesse al più presto anche zone dove la telecom sfrutta la sua vecchia posizione di monopolista e se ne approfitta!
Mi riferisco a tutti quei quartieri periferici raggiunti da telecom con apparati vecchi, obsoleti, cavi aerei non interrati, in pessimo stato e risalenti al dopoguerra (sulla mia piastra c’è scritto 1956 se ricordo bene, possibile? sto in prov di TP); cavi sicuramente non adeguati a supportare un numero di connessioni adsl in costante crescita. Zone in cui gli operatori alternativi su doppino arrivano in wholesale quando si è fortunati, ma sulle stesse reti degradate di telecom la situazione non migliora col semplice cambio operatore.
E telecom non investe nè ha interesse ad investire per migliorare la situazione in questi posti perchè tanto l’alternativa è uguale, spesso peggiore (chissà perchè poi), quindi la gente è costretta a “tenersi” telecom, il male minore, ma che costa anche di più.
Ho già inviato i miei dati a mandarin, la mia connessione scricchiola parecchio: vi dico solo che le adsl di operatori alternativi (prima di passare a telecom per avere un pò di banda in più ho avuto tiscali e libero) mi andavano a 30kbps, e aggiungo che abito a 150 metri dalla mia centrale di appartenenza: non oso immaginare come se la passano gli altri.
Sono un Ingegnere delle Tlc, mi sono laureato con una tesi sul wimax nell’ottobre del 2007, poco prima che si aprissero le buste per l’assegnazione delle licenze, ho lavorato alcuni mesi in motorola come planning radio per reti wimax. Insomma, in questo contesto di risposte al post in cui non si capisce se si vuole andare al centro del problema o si vuole far capire all’interlocutore che “io sono meglio di te perchè bla bla bla”, dico la mia. Tecnicamente il WiMax è una tecnologia che promette 100 e mantiene 30 e la spiegazione risiede in due concetti.
1) Limiti tecnologici dovuti ad un range frequenziale poco penetrante. la legge gasparri è stata la zavorra del wimax, le frequenze utili dovevano essere le UHF che resteranno in mano agli assegnatari anche una volta che sarà spenta la Tv analogica. Per garantire mobilità si doveva scendere almeno di un giga hertz. Penso che ognuno di voi conosce i principi di base delle radiofrequenze. La sperimentazione condotta in un momento storico definito “pre-wimax” ha consolidato delle certezze ma stabilito anche dei forti punti interrogativi.
2) Limiti dovuti alla miopia della politica italiana ed all’assenza degli attori principali nella partita WiMax. Inutile dilungarci troppo su questa questione, io credo che avesse parzialmente ragione Beppe Grillo quando affermava che il WiMax doveva essere delegato ai Comuni Italiani, com’è successo nelle grandi capitali europee. Forse ciò che è sfuggito a Grillo è che i nostri comuni non sono amministrati da politici competenti e lungimiranti come invece succede in Europa. Dublino è una città interamente Wimax.
Detto ciò traetene le vostre conclusioni.
Io il WiMax l’ho studiato a fondo, mi sono appassionato, ci credo ancora nelle potenzialità dello standard ma, purtroppo, non credo più in questo paese ne agli attori che regolano la vita sociale e tecnologica dello stesso.
Ciao a tutti. !!!!!
@ Gancarlo
La politica c’entro fino ad un certo punto.
Qui abbiamo degli attori PRIVATI che si sono aggiudicati le licenze Wimax. Hanno sbordato 135 Mln.
Quindi:
1) la tecnologia c’è
2) gli strumenti pure (antenne , cpe, modem, ecc.)
3) sono trascori 12 mesi dalla gara.
Risultati: max 50 attivazioni IN TUTTA ITALIA!!!!!!!!!
I politici hanno le loro responsabilità, ma a me sembra che anche le imprese private non sanno bene
che cxxxo fare. Cosa ne pensi?
Io ho sempre sostenuto che il Wimax non era poi così affidabile e la tecnologia giusta per chi vuole garantite performance di ottimo livello.
Altri invece sostengono che bisogna dare ancora del tempo a questa imprese per la diffusione della tecnologia.
Per me hanno perso il treno……del wimax.
Prossima stazione LTE.
@ yankee
Quando nel mio intervento ho detto che “mancano gli attori principali nella partita Wimax” intendevo proprio ciò che hai detto tu. Parliamoci chiaramente, quì si sta dimostrando tutta la inadeguatezza delle aziende che hanno vinto la concessione delle licenze. Una società che non ha il proprio core aziendale nelle telecomunicazioni non potrà mai affrontare, senza una esperienza pluriennale nel contesto, un discorso così complesso. Il punto è che se continuiamo a passare da una aspettativa all’altra, cioè mettiamo in cantina il WiMax prima del tempo per attendere l’LTE, resteremo vincolati alle tecnologie ( e prestazioni ) attuali, molto molto scadenti per il web-mobile anche nel bel mezzo delle città !!!!
EE..SS..AA..TT..OO !!!!
Lo dico da 1 anno, ma in pochi hanno creduto alla mia tesi.
Asta servita solo, al governo Prodi, per fare cassa alla quale hanno “abboccato” una decina di aziende.
Aria SPA, creata per lo scopo, pensava di aver fatto un bel boccone, ma probabilmente si sono pentiti presto dell’investimanto fatto.
Vedremo
Non ci vuole un gran genio per capire che è tutto fermo. Mai sentito in tv o in radio qualcuno che pubblicizzasse il wi-max, questo la dice lunga sulla volontà di sviluppare una teconologia che conosciamo solo in “pochi appassionati”.
Insomma, spero di sbagliarmi, ma penso che per i prossimi due o tre anni almeno, non sarà certo il wi-max a risolvere i problemi del digital-divide!