Pronto il WiMAX per la Sicilia by Mandarin
E’ partita in questa estate la scommessa informatica firmata dalla Mandarin wimax, la società siciliana, presieduta da Vincenzo Franza, che si è aggiudicata, nella scorsa primavera, le frequenze per trasferire ad alta velocità via radio il traffico di dati della rete internet. «I primi contratti sono già stati stipulati», dicono a MF Sicilia gli amministratori delegati della società, Sergio Filiberto (deleghe nel settore finanza, controllo e organizzazione) e Vincenzo De Caro (che si occupa di commercializzazione e di tematiche tecniche).
La nuova società infatti è capace di coprire con la sua rete sei province su nove (mancano Palermo, Agrigento e parte di Trapani) perché poteva contare già su una rete della Mediatel, uno dei soci della Mandarin, capace di trasmettere in modalità «pre wi-max», cioè a una velocità inferiore rispetto a quella garantita dalla nuova infrastruttura.
Per cui la Sicilia si trova in vantaggio rispetto alle regioni di Italia dove altre società si sono aggiudicate le frequenze per la trasmissione ma che devono procedere con i lavori di costruzione della rete mentre nell’Isola basta solamente adeguare quella esistente.
E tra i primi a usufruire dei nuovi servizi per collegarsi alla banda larga senza fili offerti dalla società siciliana sono stati un complesso turistico appena inaugurato nel Nisseno, a Butera, e due società che si occupano di distribuzione e che operano nel settore farmaceutico e negli idrocarburi. Ma l’offerta si allargherà sempre di più. Passate le vacanze estive, sono partiti da pochi giorni i test per la connessione con la nuova tecnologia wimax, lungo la fascia costiera che va da Taormina alla zona Sud di Siracusa. «Offriremo l’accesso alla rete a fasce di utenza specifica», fanno sapere gli amministratori della società, «per testare le infrastrutture e per poi estendere l’offerta anche all’utenza privata iniziando da un comune ancora non raggiunto da servizi adsl nella provincia di Catania».
La società punta soprattutto all’utenza business ma non perde di vista quei 100 comuni siciliani (su 390 in totale) che ancora non sono stati raggiunti dalla banda larga. «Tra quattro anni», afferma De Caro, «contiamo di offrire servizi per il 70% di questi comuni». Un mercato da 500 mila utenti che dovrà essere conquistato in concorrenza con Ariadsl e Aft (le altre due cordate che si sono aggiudicate le frequenze in Sicilia) che, però, è solamente una parte del business della società che si propone di offrire servizi alle piccole e medie imprese ma anche alla pubblica amministrazione. «L’applicazione della trasmissione radio di pacchetti di dati informatici potrebbe essere utile nell’agricoltura, nel controllo delle acque e del rischio idrogeologico», ha spiegato De Caro. Tra i vantaggi della nuova tecnologia la capacità di trasmissione senza fili (quindi svincolati da doppini telefonici o dai cavi di connessione per la rete adsl) e la possibilità trasmettere il segnale a una distanza vicina ai 50 chilometri dalle antenne.
Fonte: Milano Finanza scarica il PDF dell’articolo completo
Quattro anni per la copertura totale? In una zona nella quale c’erano già degli impianti?
Non oso immaginare quanto ci metteranno in Lombardia dove ancora non ci sono neanche gli impianti.. :(
ricky ma di che impianti parli?
Degli impianti pre-wimax di cui si parla nell’articolo.
“Per cui la Sicilia si trova in vantaggio rispetto alle regioni di Italia dove altre società si sono aggiudicate le frequenze per la trasmissione ma che devono procedere con i lavori di costruzione della rete mentre nell’Isola basta solamente adeguare quella esistente.”
Mah… è facile fare proclami a parole. Ieri ho mandato una mail per richiedere info sull’attivazione dei servizi. Mi hanno risposto che per i privati le prime offerte le faranno a partire dalla seconda metà del 2009!.. campa cavallo!
Fa prima ad arrivare la copertura totale dell’ADSL via cavo di Telecom… A ‘sto punto tanto valeva partire dai grandi centri urbani per poi ampliarsi alle zone isolate..
ihihihi!! Che ridere!! E’ incredibile osservare il modo in cui ci prendono in giro.. 4anni per offrire il WiMAX ai privati in una zona in cui ci son già installati gli impianti?! Ovvero, concretamente, l’articolo sembra affermare che siano già ESISTENTI gli impianti di elevazione delle antenne per la trasmissione via radio dei pacchetti dati. Mah.. tecnologia “pre-wimax” la chiamano.. e dunque, vorreste far credere a noi tutti consumatori ansiosi di ricevere benefici da tale tecnologia, che per sostituire semplicemente l’antenna su di un palo -in tutte le aree già attrezzate- occorrano DAVVERO 4anni??? Una follia!! Pensate, ho richiesto l’attivazione -abito in una zona rurale in provincia di Bari- di una linea fissa e l’ultimo palo -o segmento come lo chiama “mamma” telecom- dista da casa mia circa 1.2 km. Prezzi esorbitanti a parte, mi han detto che ci avrebbero impiegato dai 15 ai 30 gg. per rendere operativa la linea: non vi sembra incredibile la rapidità dichiarata? Lo è di sicuro paragonandola ai tempi biblici dichiarati per installare il wimax. Certo, questa operazione, è MENO ONEROSA del wimax, MENO COSTOSA del wimax, persino PIU’ VELOCE dell’installazione WIMAX (perdonate il mio tono sarcastico). COSA CI VUOLE A TRIVELLARE 5-60cm. in profondità per 30 di larghezza per 1,2 km di lunghezza, quindi installare i pali -o segmenti- ogni 2-300 m. (nn ricordo bene), provocando disagi agli altri abitanti (per la circolazione in strada, dato che non è molto larga), ai contadini che devono lavorare, ecc..? Sicuramente è più facile che installare qualche antenna nel ns. comune SENZA DOVER ROMPER NULLA, no? ahahah!!! Ridicolo!! Senza contare che, oltre alle aziende di telecomunicazioni, lavorano anche ditte appaltatrici per rifare l’asfalto, che poi magari, su ordine di qualcuno non la fanno bene, o non la completano per mancanza di soldi -perchè magicamente spariscono dalla circolazione- per poi ritornare a farli lavorare ancora sulla stessa zona, per completare il proprio lavoro chissà perchè lasciato a metà, perchè ANCHE LORO devono lavorare, anche se non necessario.. magari sotto elezioni amministrative… ragazzi, chiudo dicendo questo: HO PAURA!!
ah, dimenticavo.. ovvio che più in ritardo escono con questa tecnologia, più tempo guadagneranno -le compagnie aziendali che offrono servizi di telecomunicazione- per sfruttare al massimo gli impianti via cavo già installati, no? Senza contare che, con l’avvento del wimax, avranno TROPPO da perdere anche gli operatori mobili attuali: noi tutti, almeno io, chiameremo via internet -in mobilità-, con skype, a prezzi ridicoli rispetto agli attuali.. con un unico abbonamento, navigheremo dal pc, o dal ns. smartphone, ma anche chiameremo, videochiameremo, chatteremo, , ricercheremo, scaricheremo, ecc. senza limiti di nessun tipo. MA CAxxO, NON VI SEMBRA T.R.O.P.P.O VANTAGGIOSO (ricordiamoci che siamo in ITALIA)?? E QUELLE POVERACCE DELLE COMPAGNIE QUALI TELECOM, TIM, 3, WIND, OMNITEL, INFOSTRADA ECC.. tutte d’accordo tra di loro non per i prezzi, ma per l’egemonia imponente i loro servizi e per il fatto che non vogliano -OVVIAMENTE- perdere i propri clienti, o meglio i propri attuali introiti… NON CI PENSATE?? NON VI DISPIACE NEMMENO UN PO PER LORO?? Sotto con i commenti, ogni pensiero aggiunto è una piccola goccia in questo mare colmo e GROSSO di rabbia. ATTENTE COMPAGNIE, I CONSUMATORI POTREBBERO ARRABBIARSI SUL SERIO. INVITO A RICORDARVI CHE NOI E SOLO NOI CONSUMATORI SIAMO IL VOSTRO PANE QUOTIDIANO. NON VOI I NOSTRI BENEFATTORI CHE CI CONCEDERE I VS. PREZIOSISSIMI SERVIZI. CHIAROOO??
Forse è il caso di fare un’pò di chiarezza, ma più che sulla parte tecnica o tecnologica sulla parte economica.
Come molti sapranno sicuramente, una azienda vive di costi e di ricavi e di fatturato. Ora questo concetto non andrebbe mai dimenticato poichè fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi azienda grande o piccola che sia. Ma evidentemente non è molto chiaro. Se avete seguito l’asta,saprete bene che le licenze sono state acquistate a prezzi non sicuramente bassi (l’asta è stata la più ricca d’europa)e le stesse son state pagate entro 30 gg dall’assegnazione della licenza. A questo si aggiunga anche che per poter partecipare all’asta il ministero ha voluto da parte delle aziende in gara un piano industriale con relativi tempi di copertura imponendo per altro (credo giustamente) il fatto che la rete wimax vada a copertura di quei comuni in digital divide. Se lo stato ha accettato in gare le aziende che si sono aggiudicate le licenze vuol dire che ha ritenuto corretto cio che le aziende stesse hanno presentato.
Ho detto questo perchè credo sia giusto avere bene chiare le cose prima di fare i commenti che leggo sopra e sopratutto per far capire che tipo di sforzo stanno facendo i vari imprenditori per raggiungere l’obbiettivo fissato.
Se poi vogliamo parlare di digital divide il discorso si fa ben piu complesso.
Se intendiamo il digital divide come un problema che si pone allo sviluppo economico-sociale di una determinata zona è ovvio che l’attenzione va subito alle aziende e alla pubblica amministrazione. Non credo che la soluzione vera al digital divide sia portare prima la connettività ai clienti residenziali (per scaricare musica o film) ma bensi la soluzione primaria è quella di dare uno strumento ad imprenditori e manager della pubblica amministrazione per poter confrontarsi con il famigerato mercato globale.
Non dimentichiamoci che, essendo i carrier delle aziende private e non pubbliche, decidono di fare i loro investimenti non solo dove c’è richiesta ma anche dove le quote di mercato sono interessanti, questo al fine di assicurare fatturato e continuità all’azienda stessa. Se così non fosse le stesse aziende non potrebbero sopravvivere e quindi addio connetività per tutti. Non esiste più, da quando telecom è diventata privata, uno stato di diritto nell’avere la connettività o anche linee del telefono. In sicilia, da dove vi scrivo, ci sono interi distretti industriali dove non c’è neanche il servizio voce di telecom…è già tanto se hanno la luce.
Per quanto riguarda gli impianti di cui parla richy citati nell’articolo, se approfondite l’argomento (ci sono i mezzi per farlo) il passaggio dalla tecnologia hiperlan (volgarmente detta pre-wimax) al wimax non è così immediato. la tecnologia è molto differente. per altro i 4 anni di cui si parla negli articoli sono riferiti alla copertura regionale e la parte di rete esistente (sul sito di Mandarin è verificabile la copertura) è solo sulla parte orientale della Sicilia.
Sono un consumatore anche io e con le stesse vostre esigenze di connettvità, ma prima di giudicare cerco sempre di capire fino a dove riesco ilo problema che mi sta davanti. Poi per chi crede che lo si stia tirando in giro è liberissmo di mettere mano al suo portafogli e crearsi una rete wireless in autonomia, come hanno fatto alcune persone che conosco.
Oltre tutto si aggiunga che se un qualsiasi operatore dovesse uscire con delle quotazione wimax superiori alle aspettative degli utenti si innescherbbe l’ennesima polemica……
Avete detto bene siamo in Italia, ma questo vale sia per le aziende sia per gli utenti.
Ringrazio il gentile Sig. Davide per il tentativo di chiarificare la situazione.
Da utente, consumatore ed autore dei due precedenti post tengo a precisare solo il seguente punto: con la mia affermazione che dichiarava -cito testualmente- “siamo in Italia”, volevo semplicemente denunciare la mancanza di trasparenza e soprattutto coerenza nelle dichiarazioni effettuate circa le tempistiche -e spesso non solo- di realizzazione di infrastrutture atte all’erogazione di certi servizi. La mia non voleva certo essere una polemica gratuita, -non me ne vien assolutamente nulla in tasca- ma semplicemente una denuncia allo scopo di mettere in luce il mio personale disagio in merito al fatto che si presenti un servizio per migliorare diversi aspetti della comunicazione -pensiamo a velocità, costi, soluzione al digital divide ecc.- da attivare “già dalla fine di quest’estate” in alcune zone -come dichiarato- e poi, ineffetti, questo accade, solo a livello sperimentale, ma magicamente i tempi per la mera erogazione dello stesso agli utenti (residenziali e non) si allungano a dismisura, EVIDENTEMENTE -ribadisco- per il volere di QUALCUNO, non di certo -o per lo meno non solo- per problematiche, come dici, legate alla realizzazione. Certo, i costi delle licenze sono stati esorbitanti, ma è una spesa che avevan preventivato chiaramente da prima, inquanto aziende in procinto di investire in questa fantastica nuova tecnologia, e tuttavia non certo un problema per noi consumatori. Questo è tutto.
Adriano.
Rispondo ad adri per quanto è di mia conoscenza.
Io lavoro per una delle “poveracce compagnie” che operano nelle telecomunicazioni, e tengo a chiarire che ad esempio Mediatel, partner di Mandarin e citata nell’articolo, é un nostro cliente, a cui vendiamo connettività. Secondo te queste piccole società sono proprietarie delle infrastrutture necessarie alla realizzazione di una rete? credi veramente che le “poveracce compagnie” abbiano interesse ad ostacolare il wi-max? pensaci un momento e capirai che le cose stanno diversamente.
saluti.
Che bel paese l’Italia ricordiamoci che con l’ADSL siamo agli ultimi posti.
Certo stanno facendo di tutto per ritardare il WIMAX perche’i MONOPOLISTI della telefonia fissa e mobile temono una grande perdita di clienti e di utili, e sappiamo tutti benissimo che i MONOPOLISTI DELLA TELEFONIA chiedono aiuto ai nostri belli politici per fare in modo che tutto avvenga con molta calma e ritaro,tanto siamo in Italia che ce’frega.
Appena sara’ funzionante il WIMAX,passeranno tutti dall’altra parte e vedremo che fine faranno: FASTWEB,TELECOM,INFOSTRADA,TISCALI,TELE2,TIM,VODAPHONE,WIND,TRE,ci sara’ da ridere nel vederli scannarsi tra di loro.
E della tecnologia POWERLINE cioe’ delle onde convogliate,non ne parla nesuno?? come mai ???
trasportare Internet attraverso la rete elettrica?? a vero dimenticavo siamo in Italia il nostro bel paese con i nostri belli politici competenti di mezzi di alta tecnologia di comunicazione.