WiMAX, ora anche i Comuni protestano
Dopo la Petizione per il WiMAX Libero, dopo il disaccordo generale del web e dell’organizzazione ADD sul bando, il ricorso al TAR del Lazio, dopo la petizione appena indetta da Beppe Grillo, ora tocca ad i Comuni far sentire la loro voce a favore del WiMAX ed a sfavore del bando pubblicato dall’Agcom.
Per primo è il Comune di Genova, dove il WiMAX era già stato pensato libero per il progetto Città Futura, ad alzare la voce contro il bando dell’ Agcom che non permetterebbe l’assegnazione di licenze alle singole province.
“Noi avremmo voluto usare il WiMax per creare una rete cittadina a Genova, con servizi pubblici innovativi”, spiega a Repubblica.it Francesco Bollorino, consulente del Comune di Genova per il progetto Città Digitale. Il problema? “Per realizzare il nostro sogno saremmo costretti a concorrere con gli operatori, nell’asta prevista dal bando, per ottenere una licenza WiMax”, spiega Bollorino. “E con le risorse finanziarie di una pubblica amministrazione è cosa molto improbabile riuscire nell’intento. Tra l’altro non c’è nemmeno una licenza che vada bene per noi. Le licenze all’asta sono regionali o riguardano più regioni accorpate. Non ce ne sono per singole province”.
Vedo che l’amministrazione di Genova si é finalmente informata su come in Italia é stata affrontata la questione WiMax; e dire che proprio durante la scorsa campagna elettorale per le amministrative, sul Blog del candidato (attuale sindaco di Genova), alcuni avevano provato ad avvertire che ciò che era stato inserito nel programma “Genova Città digitale” era forse stato prematuramente considerato attuabile, tralaltro NON in ottica “libera” e con modalità di dubbia utilità per l’eventuale utenza….
Nello specifico Ligure, tralaltro, il problema non é sicuramente economico – la base d’asta parte da 450K Eu circa per l’intera area regionale – una cifra facilmente raggiungibile, se non su base comunale su analoga regionale, senza l’apporto quindi di risorse private; il vero problema é la mancanza della visione di un servizio “degno” di portare tale nome, che vada al di là dell’ombra del proprio campanile, situazione purtroppo diffusa in Italia.
Iniziano a diffondersi in rete voci di probabili “cordate” di comuni che intendono unirsi per partecipare alle prossime gare; sebbene non priva di difficoltà, la strada sembra perlomeno quella giusta; difficilmente singolarmente si potrebbe arrivare a qualcosa di attuabile; ma a Genova probabilmente non la pensano così….
Voglio ricordare il tuo intervento sul post di Maggio che riguarda la città di Genova
http://www.wimax-italia.it/blog/2007/05/20/wimax-in-politica-per-le-amministrative-a-genova/