Bisogno di servizi a banda larga per crescere, necessità di una rete WiMAX in Italia
Vorrei proporre a tutti lettori del blog parte di una mail arrivata ieri nella nostra casella di posta, la scrive Andrea da Greccio – (Ri).
“Dato che nel mio paese,come penso in parecchi piccoli comuni dimenticati,c’e’ in noi giovani la voglia di poter vedere un italia piu’ indipendente piu’ all’avanguardia piu’ comunicativa, e certo che, con una connessione analogica che non arriva nemmeno a 34kbps con continue disconnessioni, e’ molto difficile far confronti, mi auspico che in un futuro non molto lontano, mio figlio, che ha 12 anni (io sono un giovane papa’ di 42 anni),sia piu’ fortunato ,e possa godere di queste che io definisco strutture di comunicazione, meglio di quanto credo possa goderne io….“
Questa mail sintezizza il malcontento generale di chi non puo usufruire di servizi a banda larga e crede nella possibilità che le cose possano cambiare, un giorno, con l’arrivo del WiMAX..
Invito tutti a commentare con le proprie impressioni ed esperienze.
Oltre a condividere appieno le riflessioni di Andrea, volevo sottolineare le parole cha ha utilizzato per indicare i propri auspici, per se e per il figlio; “godere di queste … strutture di comunicazione”… Gli auspici di Andrea rientrano nei programmi dell’Unione Europea per la Società dell’Informazione, in cui l’accesso alla tecnologia – in primis proprio a quella ICT – rappresenta un diritto fondamentale del Cittadino Europeo; tali direttive sono, come al solito, non-recepite o mal-recepite o non-totalmente-recepite o mal-interpretate in Italia, con conseguente attuale situazione di “stallo” per quanto riguarda le prime concessioni e probabile normativa in arrivo penalizzante proprio per il cittadino, che invece dovrebbe trarne vantaggio e vedere garantiti i propri diritti. Se la situazione é particolarmente pesante per chi in un piccolo comune non può usufruire della “banda larga” cosiddetta al momento disponibile, non é particolarmente eclatante nemmeno per chi vi può accedere, non essendo garantito nel ns. Paese da nessun fornitore il servizio e non essendoci – di fatto – una vera concorrenza sul mercato. Il WiMAX rappresenta un’occasione da non perdere per tutti, per il Paese; la tecnologia c’é, costa poco, é facilmente diffondibile, basta già per “digitalizzare” tutte le tipologie di comunicazioni che oggi utilizziamo, e potrà ancora crescere; farne unicamente l’ennesimo “scempio” a beneficio di pochi, significa effettuare l’ennesimo clamoroso autogol alla ns. Società.
Novità sulla petizione?
…la petizione risulta consegnata al Ministero il giorno 28 giugno; al momento non abbiamo avuto riscontri diretti dal Ministro. A breve invieremo la stessa anche agli uffici della Comunità Europea.
purtroppo già molte persone stanno “godendo” delle meraviglie delle nuove tecnologie sulla propria pelle: vomito e nausea continua , acufeni, tachicardia gonfiori e arrossamenti, celafee continue, sonno disturbato o insonnia, confusione e vertigini ecc. Il wi- fi wi-max e affini sono pericolosi (soprattutto per i bambini in formazione) ed una ulteriore fonte di elettrosmog, che ormai nonostante i tentativi costanti di minimizzare è una fonte accertata nel breve periodo dei disturbi sopra elencati e nel medio lungo periodo di pesanti malattie neurodegenerative, tumori del sangue e celebrali. Le alternative meno impattanti per l’ambiente e la salute per superare il digital divide ci sono: PLC attraverso i cavi Enel e fibra ottica. La tutela della salute prima di ogni altra considerazione! Sergio Associazione Italiana Elettrosensibili