Il Wi-Fi fa paura al WiMAX
Esperimento condotto dal politecnico di Torino da studenti e professori batte i record di comunicazione senza fili, un collegamento Wi-Fi di 300 Km alla velocità stabile di 20 megabit al secondo con 2 antenne dismesse e dei pc 386 funzionanti con una vecchia distribuzione di Linux.
Di sicuro qualcosa di sconvolgete considerando che la portata di un collegamento Wi-Fi e di massimo 220 metri e quello del WiMAX è di 70 Km, in più l’investimento dell’esperimento è praticamante nullo.Questa tecnologia è stata pensata per le zone del terzo mondo dove alti ivestimenti per apparati di comunicazioni non sono possibili.
Per approfondire:
Cosa ne pensate??? Noi del terzo mondo Italiano potremmo usufruire di questa tecnologia? Il WiMAX cadrà prima di nascere?
Oddio! Ma è mai possibile una cosa del genere??!!!!
Terzo Mondo??!!!
Noi Italiani stiamo cadendo veramente in basso, è tutto questo per colpa di chi ci governa!!!!!
Un plauso ai ns. – sempre bravissimi e sottovalutati – studenti e professori universitari; inutile ribadire quanto la genialità e le tecnologie “open” possano aiutare tutti (l’unica componente professionale del sistema é l’antenna). Non credo, però che l’esperimento sia paragonabile alle prerogative della tecnologia WiMax, ben diverse; si é trattato di un collegamento punto-punto in campo pressoché totalmente libero e con bassa interferenza; da qui a parlare di un wimax-killer, penso ci sia ancora molta strada da percorrere; ottimo, comunque ! negli USA con un esperimento simile, non erano arrivati più in la’ di 40 km (a 10 Mb), un paio d’anni fa’…
cari amici, qui si sono confusi capre e cavoli.I bravi ricercatori di IXEM del POLI-TO hanno implementato una tecnica di trasmissione nota, a modulazione OFDM, in ponte radio (P2P), quindi “direttiva” che serve per dorsali di trasmissione/trasporto segnali principali e non per la diffusione diretta di tipo circolare / broadcast.
Un trasmettitore Wi-Max serve invece per distribuire “circolarmente(broadcast)”, su di un area piuttosto ampia, il segnale che gli giunge o tramite il Ponte Radio (P2P) (p.e. IXEM), o tramite ripetizione di un altro segnale Wi-Max ricevuto: quindi nè + ne – quanto succede con i segnali radiotelevisivi ovvero >collegamento Ponte Radio (p2p wireless) con antenne direttive (paraboliche, p.e. Andrews) da studio a trasmettitore/ripetitore e poi >diffusione circolare, con antenne singole per coperture di settori specifici, od array (rete) di antenne alimentate dallo stesso trasmettitore, per coperture omnidirezionali(a 360°).
Idem per il Wi-Fi che ha un raggio di copertura ,a seconda della potenza di trasmissione utilizzata, normalmente entro un massimo oscillante tra qualche decina di metri e qualche Km. (con antenne adeguate)
Quindi ricapitolando,la copertura di 340 Km di IXEM non rappresenta l’area di un cerchio di tale raggio, bensì un semplice segmento di linea retta, di tale lunghezza, che collega 2 punti fissi, mentre i 40-50 Km di Wi-Max sono il raggio di un cerchio che copre un territorio dip.e. 40x40x3,14= 5024 Kmq. Certamente è utile , come del resto previsto da IXEM, per creare delle dorsali di telecomunicazione a basso costo ed alta capacità dove non vi è nulla e dove soprattutto per le grandi aziende Telecom non vi è interesse economico………
In sostanza si tratta di tecnologie che comunque possono essere utilizzate singolarmente o, tra loro, in modo complementare.
Questo,giusto per chiarire ed evitare eventuali equivoci,che già si colgono leggendo i commenti “postati”, generati da usi improprie ed abusi di terminologie in lingue straniere, dovuti soprattutto a certo giornalismo presunto scientifico fatto da alcuni “nobili”quotidiani .
ciao da Michel
dalla Zona di FRESNEL
Ciao Michel
Grazie per il tuo intervento e per le tue precisazioni!!